Ennesima partita
angosciante dei novantasei sul campo ristretto di Borgotaro.
Partenza
ancora con il pranzo in gola per molti e con lo zaino di scuola in spalla per
gli altri per poter raggiungere il campo in tempo. Quindi ritrovo senza troppe ciance
alle 13,10 davanti alla Chiesa di S. Marco e via di
gran carriera.
Arriviamo stiracchiati
mezz'ora prima dell'inizio della gara ed alcuni atleti presentano segni di
sofferenza automobilistica. Tra essi Lolli che non riesce a scendere sul terreno di gioco per il
primo tempo e preferisce accucciarsi nel soffice piumino in panchina
rifocillato dal the caldo ormai nostro abituale compagno di gare.
Bastano pochi istanti e su
un lento traversone da destra Davide, oggi unico portiere
in quanto Simone ultimamente preferisce fare l'asino a ripetizione invece di
rispettare i genitori e quindi rimasto tranquillamente a casa, esce poco
convinto ,lascia sfilare la palla che attraversa l'area e raggiunge il
liberissimo numero undici avversario lasciato solo ed in tranquillità dallo Zerbo. Piattone destro e palla in
rete. E uno a zero.
Vento
fortissimo che fa davvero male al calcio ed alla mia testa. Palloni con traiettorie
improbabili che rendono poco giocabile la partita da ambo le
parti. Questi gli ingredienti del pomeriggio a Borgotaro
che , per una mezz’oretta sembrava addirittura poter
essere alla nostra portata contro una squadra che non ha davvero nulla da
proporre. Verso metà del primo tempo uno Zerbo in
versione Javier Zanetti aggancia
una palla a metà campo, la controlla e la porta quasi al limite pronto a
lasciar partire un missile che si infila alla destra
del portiere immolatosi in un plastico tuffo.
E parità.
Sull'uno a
uno si va al riposo. Entrano i cambi ma la musica non
cambia. Buone giocate di Antonio che prova a cercare
delle triangolazioni ma partita sostanzialmente caotica appunto per le forti
folate di vento.
Il terzo tempo invece è
tutta un'altra musica e dopo pochi minuti di gioco Davide tira fuori dal cilindro una giocata sopraffina e si tuffa a
prendere una palla che se ne stava tranquillamente andando sul fondo. In stile
Ballotta la palla rientra in campo, capitombola contro il palo, ma per fortuna
arriva il Lolli che tintogna ben bene a piedi pari su
di essa e riesce a metterla sulla riga di porta dove
finalmente il negretto di turno arriva e ci castiga.
E due a
uno.
Da li
in avanti , per i rimanenti diciassette minuti di gioco , un assedio non nella
loro metà campo ma addirittura nell'ipotetica area . Lanci da
destra a sinistra e viceversa; una sequela di calci d'angolo a ripetizione che
bastava girarsi e fare un qualsiasi tic nervoso che la palla sarebbe andata in
rete. Ma niente. Un breve sussulto quando Lolli di testa sembrava aver scavalcato il portiere avversario ma un bravo terzino sulla linea spazza fuori
dalla porta ed infrange i sogni di vendetta dei blucerchiati.
La speranza era di rivedere
la partita che ha giocato in settimana l'amata Inter contro la Roma dove un guizzo
fortunato ha portato al pareggio ed ha costretto il Pupone a mettersi quel pollice che
prima aveva succhiato non in bocca ma in luoghi meno prestigiosi.
Non è andata così; abbiamo perso ancora con grossi rammarichi, ma ci rifaremo.